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Vaccini e dating: l’America ricorre a Tinder per convincere a vaccinarsi

Vaccini e dating: l'America ricorre a Tinder per convincere a vaccinarsi

NOVITÀ DI MARKETING DIGITALE

Vaccini e dating: l’America ricorre a Tinder per convincere a vaccinarsi

Mentre il governo italiano pensa di coinvolgere gli influencer nella campagna vaccinale contro il coronavirus, per incentivare i giovanissimi soprattutto della generazione z a recarsi agli hub vaccinali e ricevere la propria dose di siero in America si prova a sfruttare il connubio vaccini e dating (apparentemente strano). Il governo Biden ha stretto accordi con le più utilizzate app di incontri, infatti, da Tinder a Bumble e passando per OkCupid e Badoo, con l’intento di mostrare il lato sexy della vaccinazione.
Le app di incontri coinvolte nella campagna di vaccinazione americana
In una conferenza stampa, il nuovo team democratico responsabile della gestione dell’emergenza COVID-19 ha annunciato che impostazioni e feature speciali saranno sbloccate per gli iscritti ad app e servizi di dating – e, secondo delle stime, in America sarebbero tra i giovanissimi almeno 50 milioni – che indicheranno nella bio sull’app il proprio status di vaccinati o parleranno dei benefici e dell’importanza di aderire alla campagna vaccinale. Obiettivo far sì che anche quel 42% di 18-34enni americani che attualmente non sarebbe disposto a farsi vaccinare, secondo dei dati riportati tra gli altri dalla CNBC, possa cambiare idea, convinto non tanto dal passaparola tra coetanei quanto dalle maggiori probabilità di rimorchiare che ci sarebbero per gli immunizzati.
Sono le stesse app – in maniera non certo disinteressata – a sostenerlo. Secondo OkCupid, che ha peraltro inventato il neologismo “vacci-date” per riferirsi proprio al connubio vaccini e dating, chi dichiara il proprio status di vaccinato sull’app, già a partire dalla bio e dalle altre informazioni personali fornite sul profilo, avrebbe oltre una probabilità su sette in più di trovare il match perfetto.

vacci-date: a date where both people meet on OkCupid and are fully vaccinated.
— OkCupid (@okcupid) May 21, 2021
Le iniziative di Tinder per promuovere i vaccini tra i giovanissimi
Per quanto riguarda un’altra app di dating, fino al 4 luglio i profili Tinder dei vaccinati chiaramente riconoscibili come tali riceveranno un Super Like gratuito (la funzione che, sull’app, permette di far conoscere subito agli altri utenti, mentre fanno swipe tra le diverse proposte per i match, il proprio apprezzamento).
Non è la sola novità introdotta dall’app per incentivare la vaccinazione tra i giovani single: tramite l’app sarà possibile trovare i centri vaccinali che si trovano nelle vicinanze o entro una determinata distanza, proprio come in genere si fa con altri utenti alla ricerca di un match, e – perché no – dopo o in attesa di ricevere la propria dose di vaccino darsi appuntamento, proprio lì, con qualcuno che si è appena conosciuto o con cui si chatta da un po’.
Nuovi sticker interattivi, che ricordano molto da vicino quelli introdotti da Instagram in Storie e Reels nell’ambito delle iniziative di Facebook per la vaccinazione anti COVID-19, potranno essere utilizzati sul proprio profilo Tinder per segnalare subito e in maniera visivamente accattivante agli altri utenti di essere vaccinati o di essere in attesa e comunque sostenitori della campagna vaccinale.
Degli sticker colorati e interattivi potranno essere inseriti nella bio o tra le informazioni personali sul proprio profilo Tinder per segnalare di essere vaccinati. Fonte: Tinder
Perché c’è tra vaccini e dating un rapporto più intimo di quanto si immagini
C’è una ragione per cui iniziative come quella del governo americano che incrociano vaccini e dating potrebbero avere successo.
Non è una ragione che ha a che vedere con la mera ricompensa, pur gratificante, di un Super Like in più o dell’accesso gratuito e in anticipo a funzioni nuove o normalmente riservate ai membri premium per chi avrà deciso di esplicitare il proprio status di vaccinato sulle app di incontri. In passato sono state lanciate iniziative simili, come quella dello stesso governo americano che qualche tempo fa aveva chiuso una collaborazione con le big tech del car sharing per garantire una corsa gratuita a chiunque si fosse recato a vaccinarsi o le varie trovate di una birra o una colazione gratis per i vaccinandi. Tali iniziative non sembrano aver avuto finora il successo che è candidata ad avere questa partnership , forse apparentemente sui generis, tra le autorità sanitarie americane e le app di dating.
Da oltre un anno e mezzo, da un lato le misure di contrasto alla pandemia adottate dai diversi paesi e dall’altro la paura del contagio hanno tenuto lontani i più giovani dal fare nuove conoscenze o dall’organizzare uscite o viaggi con i propri flirt, spesso costringendoli a vivere a distanza persino intimità e sessualità: la situazione non avrebbe potuto essere diversa, anche in considerazione del fatto che il lockdown ha significato per molti giovanissimi dover tornare a vivere nella stessa casa dei genitori o, comunque, dover passare molto più tempo con la famiglia.
Ora che il rischio epidemiologico maggiore sembra passato e i vaccini offrono qualche rassicurazione in più, i più giovani tornano a sentirsi «a proprio agio» con gli appuntamenti di persona: così si sarebbe detto convinto circa un terzo del campione di uno studio di YPulse commissionato da Tinder per analizzare il rapporto della Gen Z con il dating. Anzi, li desiderano e cercano ardentemente, tanto che è un proliferare nelle bio di espressioni che fanno riferimento al proprio essere immunizzati utilizzate allo scopo di tranquillizzare e convincere i propri potenziali match: ancora secondo Tinder, non a caso, dai primi mesi di quest’anno la ricorrenza sui profili di termini come “vaccini” o “anticorpi” sarebbe aumentata rispettivamente di 8 e 20 volte.
Da inizio 2021, l’uso di termini come “vaccino” o “anticorpi” è molto aumentato sui profili Tinder. Fonte: Tinder
Sarà davvero un’estate calda per i match tra (soli) vaccinati?
È stata la Rete stessa a trovare un motto per questo ritorno in grande stile dei flirt estivi e degli incontri al buio – o quasi – con persone conosciute sulle app di dating: «vaxed and waxed» (letteralmente “vaccinati e depilati” che, a proposito di stereotipi e tabù sui peli femminili, è un’allusione all’idea che una ceretta serva a essere pronti a qualsiasi evenienza, qualunque indirizzo prenda la serata).
A proposito di vaccini e dating e di una «hot vax summer» che potrebbe essere occasione di ribalta per i single, su Rivista Studio Clara Mazzoleni ha scritto:
«Quando inizia, precisamente? Dipende. Per [saperlo] devi sommare la data ufficiale dell’inizio dell’estate (il 21 giugno) a quella in cui verrai vaccinato, e dividere per l’ora in cui hai fatto l’ultima ceretta, perché […] a quanto pare, dopo anni di promozione del pelo libero si torna ad associare il sesso alla depilazione, per la gioia delle estetiste».
Nell’articolo si spiega che la corsa spasmodica alla ricerca del match estivo potrebbe corrispondere a una sorta di acutizzarsi dei sintomi da FOMO o FOBO, ossia di quella paura di perdersi qualcosa o di perdersi la migliore opzione che è inevitabilmente legata al continuo e ossessivo confronto con le esperienze degli altri a cui costringono gli ambienti digitali, nonostante si sia quasi sempre consapevoli di come quella ostentata in Rete sia una versione patinata della propria quotidianità, tanto più che c’è chi è letteralmente disposto a tutto per una manciata di Like. Insomma, il rischio è che qualora non si riuscisse a portare a casa un match perfetto quest’estate, nonostante si sia vaccinati e immunizzati, si potrebbe finire per provare un senso di inadeguatezza senza pari.
Non sembrano però completamente d’accordo le big tech che si occupano di incontri. Parlando con la BBC di com’è cambiato l’uso delle app di dating durante la pandemia e di come continuerà a farlo nell’immediato futuro, il CEO di Tinder si è detto convinto che ci si sta muovendo anche in questo campo verso un approccio più «olistico» e quasi «meditativo». Le persone sentono la necessità di conoscersi meglio prima di eventualmente pensare di incontrarsi anche dal vivo: non a caso il numero di messaggi inviati su Tinder ogni giorno è cresciuto del +19% rispetto al pre-pandemia e le conversazioni tra gli utenti durano ora oltre il 30% in più.
Per tornare soprattutto ai giovanissimi della Generazione Z e a come questi si approcciano al mondo del dating, tutto sembra portare a dire che lo fanno in maniera più fluida, più autentica e rispettosa dei limiti che l’altra persona coinvolta ha imposto. Per molti di loro, del resto, essere presenti sulle app di dating fa parte semplicemente di una quotidianità che sono abituati a vivere onlife e non ha alcuno scopo mirato (oltre la metà dei partecipanti allo studio YPulse già citato ha detto di non essere alla ricerca di un particolare tipo di relazione), se non quello di «stare a vedere cosa può succedere».




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