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Chip di Neuralink per collegare cervello e computer

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NOVITÀ DI MARKETING DIGITALE

Chip di Neuralink per collegare cervello e computer

L’imprenditore Elon Musk ha presentato al mondo Gertrude, uno dei maiali sui quali è stata impiantata l’interfaccia di Neuralink per collegare cervello e computer: così l’azienda statunitense ha scelto di approfondire il funzionamento di questo dispositivo, chiamato “Link”, parlando anche di una futura sperimentazione sugli esseri umani e dei potenziali vantaggi in ambito medico (ma non solo). Elon musk presenta il chip di neuralink per collegare cervello e computer: in cosa consiste? Per presentare la tecnologia sviluppata e fare il punto della situazione, l’azienda statunitense ha scelto di proporre una breve dimostrazione, mostrando i diversi maiali sui quali è stata impiantata l’interfaccia di Neuralink per collegare cervello e computer. Il risultato? Animali «sani, felici e indistinguibili da un maiale normale» nonostante l’impianto di due chip in ognuno di essi, come ha fatto notare Elon Musk. L’azienda ha mostrato le immagini dell’attività cerebrale di uno degli animali mentre annusava; esse sono state proiettate su uno schermo e accompagnate da suoni che suggerivano cambiamenti nell’intensità dell’attività, a seconda del punto in cui l’animale annusava o di cosa faceva. Di che tipo di dispositivo si stratta? Volendo semplificare, l’interfaccia di Neuralink per collegare cervello e computer può essere paragonata a un «fitbit inserito nel cranio con minuscoli fili», come ha spiegato Elon Musk durante la presentazione. L’idea di tradurre l’attività cerebrale in dati digitali non è però di per sé una novità. Particolarmente interessante è invece la struttura di questo dispositivo che sfrutta 1024 fili molto sottili e flessibili per raccogliere gli impulsi nervosi provenienti dalla corteccia cerebrale e trasformarli in informazioni digitali. Rispetto al dispositivo annunciato nell’estate 2019 (da posizionare dietro all’orecchio), il design è cambiato, diventando più semplice e praticamente impercettibile: si tratta infatti di un piccolo chip dalle dimensioni di una moneta che va impiantato nella scatola cranica con un intervento che dovrebbe durare meno di un’ora e che secondo l’azienda dovrà essere svolto da un chirurgo robot. Il chip in questione si può poi collegare facilmente al proprio cellulare, tramite Wi-Fi e grazie a un’applicazione ad hoc; inoltre, l’azienda aspira a ridurre il prezzo di questa tecnologia nel tempo, rendendola il più accessibile possibile. Diapositiva presentata durante la diretta di Neuralink. Fonte: CNET Soffermandosi invece sulle potenziali applicazioni dell’impianto di simili dispositivi negli esseri umani, l’azienda sta lavorando a stretto contatto con l’istituzione governativa statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, la Food and Drug Administration, in modo da rendere il chip sicuro anche per la nostra specie. Diapositiva presentata durante la diretta di Neuralink. Fonte: CNET Secondo Elon Musk, la tecnologia in questione presenta tutte le caratteristiche che ci si aspetta di trovare in uno smartwatch o in uno smartphone, come la misurazione della temperatura corporea, della pressione sanguigna e diverse altre funzioni collegate al monitoraggio dei parametri fisiologici e al controllo della salute dell’individuo; essa sarebbe anche in grado di avvisare gli individui in caso di ictus o di arresto cardiaco, ma potrebbe avere anche un altro tipo di utilità, come per esempio l’ascolto della musica. Gli obiettivi ambiziosi di neuralink (che sembrano tratti da un episodio di black mirror) Come spiegato durante la sessione di Q&A tenuta durante la diretta, la prima sperimentazione medica punterà ad aiutare pazienti con lesioni severe del midollo spinale che, come ricorda Elon Musk, possiedono un controllo molto limitato dei propri muscoli (compresi quelli facciali): con il sistema proposto da Neuralink, l’azienda punta a rendere possibile l’uso del pensiero «per scrivere delle parole, per controllare un computer o un cellulare». Elon Musk si spinge oltre, affermando che un obiettivo a lungo termine sarebbe quello di ripristinare la capacità di movimento del proprio corpo nelle persone con paraplegia o tetraplegia, proprio grazie a questo impianto. Il co-fondatore di Neuralink ha affermato inoltre che «quasi tutti, nel corso del tempo, finiscono con il presentare problemi di tipo neurologico, dalla perdita della memoria ai danni cerebrali» (menzionando altre patologie come deficit uditivi e visivi, insonnia, paralisi, ansia, depressione e ictus), sottolineando così il potenziale di questo dispositivo per curare questi problemi. Lo scopo della presentazione, come spiegato durante l’intervento, è stato reclutare professionisti appartenenti a diversi settori e ambiti disciplinari – esperti di robotica, elettronica, neuroscienze e biologia, fino alla cura degli animali – per lavorare allo sviluppo completo e al perfezionamento di quest’interfaccia sulla quale Elon Musk punta con audacia, forse anche troppa, secondo le voci di ex-dipendenti dell’azienda. Essi, infatti, hanno fatto riferimento all’ambiente caotico vissuto all’interno dell’organizzazione e alla pressione per la consegna urgente di progetti che richiederebbero invece mesi e mesi per essere completati. Secondo Stat News, alcuni ricercatori di Neuralink avrebbero parlato della necessità di ridimensionare gli obiettivi aziendali, focalizzandosi su applicazioni più semplici e mirate. Gli ambiziosi obiettivi di Neuralink potrebbero facilmente richiamare alla mente qualche episodio della serie Netflix Black Mirror, come ha fatto notare in tono scherzoso lo stesso Elon Musk, aggiungendo però che i produttori della serie «sembrano essere abbastanza bravi nel predire le cose». L’imprenditore, comunque, ha ribadito l’enorme potenziale della tecnologia creata, sperando che un giorno “Link” possa permettere di «salvare e di riprodurre dei ricordi», dando la possibilità di fare una sorta di backup dei dati e riuscendo potenzialmente a farne il «download verso un nuovo corpo o verso un corpo robotico»: il «futuro sarà bizzarro», ha esclamato l’imprenditore ridendo. © RIPRODUZIONE RISERVATA E’ vietata la ripubblicazione integrale dei contenuti


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