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App store optimization: differenze con la SEO per mobile

App store optimization: differenze con la SEO per mobile

NOVITÀ DI MARKETING DIGITALE

App store optimization: differenze con la SEO per mobile

Un sito web ottimizzato per i dispositivi mobili non è sempre sufficiente per affermare una presenza solida in campo mobile della propria azienda. Per offrire una migliore esperienza all’utente un numero sempre maggiore di aziende di primo piano del web sta investendo nello sviluppo di app mobili e in attività di marketing. Per migliorare la visibilità negli app store si ha innanzitutto bisogno di una strategia di ottimizzazione efficace. L’app store optimization (ASO), spesso, però, viene confusa con la SEO per mobile, soprattutto per quel che riguarda gli strumenti da utilizzare per l’ottimizzazione della propria app. È necessario, allora, comprendere quali sono le principali differenze tra ASO e SEO, quali delle migliori pratiche di SEO possono essere applicate e quali andrebbero mantenute solo per arrivare primo nelle ricerche web. Comportamento di ricerca orientato alla soluzione Quando eseguono una query di ricerca negli app store (Google Play o App Store) gli utenti cercano un’app o la soluzione che questa offre. Essi inseriscono quindi nella barra di ricerca una o più parole che descrivono la funzionalità di un’app oppure digitano il nome del marchio. Sul web gli utenti cercano principalmente informazioni descrivendo esattamente il problema o la richiesta. Negli app store gli utenti digitano nella barra di ricerca parole chiave che descrivono la funzionalità desiderata dell’applicazione. Fonte: Google.com/Apple App Store Per quanto riguarda i suggerimenti per l’app store optimization, per aiutare gli utenti a trovare più velocemente la propria app andrebbero selezionate le parole chiave che evidenziano le sue principali caratteristiche e funzionalità e aggiunte al titolo e al sottotitolo dell’app. Le parole chiave inserite in queste parti dei metadati rivestono un ruolo decisivo per gli algoritmi e il ranking degli app store. Inoltre, poiché il titolo e il sottotitolo vengono mostrati nei risultati di ricerca, essi forniscono agli utenti una migliore comprensione di ciò che la propria app fa, senza la necessità di aprire la relativa pagina. Una concorrenza agguerrita Nella battaglia SEO per le parole chiave i propri rivali possono essere siti web che non conoscono i diretti concorrenti in termini di contenuti, servizi o prodotti che offrono. Bisogna però trovare delle soluzioni per colmare questo problema, tenendo in considerazione che per apparire tra i migliori risultati di ricerca in Google Play e nell’App Store è necessario superare migliaia di app che offrono funzionalità molto simili o semplicemente le stesse, anche se non le si conosce direttamente. Nell’ambito dell’ASO i rivali sono migliaia di app che offrono funzionalità molto simili o identiche. Fonte: appfollow.

io Ai fini dell’app store optimization, allora, non andrebbero usate parole chiave irrilevanti nei metadati dell’app. Può sembrare una mossa intelligente per apparire nei risultati di ricerca accanto a meno concorrenti diretti, ma in realtà questo può creare un’esperienza utente inefficace e portare alla sospensione dell’app. La famosa “coda lunga” ha meno efficacia Le parole chiave di coda lunga sono le migliori amiche della SEO e un modo per superare i concorrenti. Come sottolineato in precedenza, le query di ricerca negli app store sono brevi. Tuttavia, il targeting di parole singole per l’ASO è difficile quanto per la SEO. Le parole chiave di coda lunga sono meno diffuse nell’app store optimization e anche meno competitive. Ecco perché il consiglio di molti esperti ASO è di inserirle nei metadati della propria app, soprattutto quando si dispone di un’app nuova di zecca in una categoria altamente competitiva. È possibile usare parole chiave ASO di coda lunga per migliorare il ranking dell’app in categorie altamente competitive come i giochi. Fonte: Apple App Store Se si desidera implementare parole chiave ASO di coda lunga, bisognerebbe allora assicurarsi che esse siano altamente rilevanti per le richieste degli utenti. Inoltre, andrebbero considerati il loro volume di traffico e la difficoltà delle parole chiave. Le parole chiave ripetitive sono un crimine La frequenza delle parole chiave è importante per la SEO di un sito web. Per quanto riguarda l’app store optimization esiste un’enorme differenza nel modo in cui i due store principali affrontano le parole chiave ripetitive. Poiché il più grande app store Android appartiene alla famiglia Google, il suo algoritmo ha molto in comune con quello del motore di ricerca. Quindi, ripetere le parole chiave strategiche in diverse parti dei metadati è un bene per la ASO dell’app in Google Play. In questo contesto è sicuramente possibile applicare le proprie migliori pratiche di SEO. Dall’altro lato, Apple consiglia di utilizzare ciascuna delle parole chiave nell’App Store solo una volta.

L’uso ripetitivo delle parole chiave può comportare la sospensione o l’esclusione dell’app. Quando si esegue l’ottimizzazione della propria app per Google Play va monitorato il numero di volte in cui vengono usate le parole chiave strategiche. Il keyword stuffing per l’ASO è considerato sfavorevole come lo è per la SEO e Google potrebbe abbassare il proprio ranking nei risultati di ricerca. Esistono moltissimi strumenti ASO che permettono di controllare la densità delle parole chiave nei metadati della propria app. Andrebbero usati gli strumenti ASO per evitare il keyword stuffing. Fonte: appfollow.io Il numero delle keyword Nei motori di ricerca una singola pagina web può facilmente essere posizionata per migliaia di parole chiave rilevanti. Il numero delle parole chiave per cui un’app può essere posizionata negli store è molto più basso. Secondo uno studio di tune.com, le app della top 10 si posizionano per 65-110 parole chiave nell’App Store e 60-105 parole chiave in Google Play ciascuna. In categorie altamente competitive, come i giochi per dispositivi mobile per esempio, il numero delle parole chiave può arrivare fino a 200, ma è ancora molto lontano da quello a cui è abituato qualsiasi SEO. Per arrivare nei primi dieci risultati in Google Play, un’app deve essere posizionata per almeno 60 parole chiave. Fonte: tune.com Nell’App Store è possibile aumentare il numero di parole chiave utilizzando localizzazioni aggiuntive. Ad esempio, negli Stati Uniti possono essere indicizzati sia l’inglese-USA che lo spagnolo-Messico. Va valutata, allora, questa possibilità per coprire più query di ricerca e migliorare la visibilità della propria app. Una grafica altamente accattivante è un must Gli esperti di ASO impiegano molto tempo per ottimizzare e testare icone e screenshot. A differenza dei motori di ricerca, dove i risultati sono presentati principalmente in formato testo, negli app store icone creative e screenshot possono aiutare a distinguersi dai competitor che offrono funzionalità simili. In Google Play il titolo e l’icona dell’app sono gli unici elementi visibili nei risultati di ricerca (immagine a sinistra). Nell’App Store gli utenti vedono nei risultati di ricerca anche gli screenshot dell’app (immagine a destra).

Gli screenshot sono molto importanti per il proprio posizionamento ASO nell’App Store. I primi tre screenshot sono visibili nella pagina dei risultati di ricerca e possono influenzare la decisione degli utenti di scaricare l’app. Occorre assicurarsi quindi che riflettano il suo valore e le sue funzionalità chiave. I testi devono essere brevi e in font di grandi dimensioni, in modo che siano facili da leggere. Più opzioni di visibilità organica La ricerca è la fonte principale di download delle app, nel 65% dei casi su iOS e nell’80% su Android. Tuttavia, non è l’unico modo attraverso cui gli utenti possono scoprire l’app nell’App Store e in Google Play. È necessario, allora, esplorare maggiori opportunità di visibilità organica delle app, come le schermate Oggi, l’App del Giorno e il Gioco del Giorno nell’App Store e le collezioni in Google Play. L’App del Giorno e il Gioco del Giorno all’interno dell’App Store (immagine a sinistra). App e collezioni di giochi in Google Play (immagine a destra). L’inserimento dell’app nella schermata Oggi dell’App Store può aumentare i suoi download fino al 700% (dati da un caso di studio di getsigneasy.com). Per richiedere di essere visualizzati nelle schermate dell’App Store è necessario compilare l’apposito modulo Apple, fornire informazioni sull’app, annunciare una nuova release e assicurarsi che soddisfi i parametri presi in considerazione dagli editor dell’App Store. Aumento del numero di download dopo che l’app è stata visualizzata nella sezione Oggi dell’App Store. Fonte: getsigneasy.com In conclusione, occorre sottolineare un’ulteriore differenza tra i due processi: nel caso dell’ASO normalmente è possibile notare i primi miglioramenti in un paio di giorni. Non importa se si tratti di un’app nota o di una nuova app, gli algoritmi degli store noteranno molto rapidamente le modifiche apportate. Il rapporto completo e l’analisi possono essere fatti entro una settimana. © RIPRODUZIONE RISERVATA E’ vietata la ripubblicazione integrale dei contenuti.

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