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Maratona Mentana: l’informazione politica si fa “pop”

Maratona Mentana: l'informazione politica si fa "pop"

NOVITÀ DI MARKETING DIGITALE

Maratona Mentana: l’informazione politica si fa “pop”

Sono tempi in cui capisci di essere diventato, volente o nolente, un fenomeno quando una pagina Wikipedia parla di te, in Rete circolano decine di meme divertenti e virali e, sì, c’è persino qualcuno che vuole ancora riunirsi in piazza a guardarti dai maxischermi. Capire cosa ha portato a ciascuno di questi risultati è capire la formula del successo della maratona Mentana. In gergo è l’espressione con cui gli affezionati di La7 si riferiscono alle lunghe edizioni speciali con cui il tg di Mentana segue gli eventi più importanti della politica nostrana e non solo: in principio, nel 2013, furono le elezioni del nuovo presidente della Repubblica ma, dalla Brexit alle parlamentari americane del 2018 e la più recente tornata elettorale per le europee 2019, non c’è stata grande occasione politica che non sia passata sotto l’occhio vigile e ironico del Direttore. Quando la politica diventa intrattenimento: la “formula” della maratona Mentana Vigile e ironico.

Per restare a logiche prettamente televisive, il successo della maratona Mentana – che in qualche occasione ha raggiunto picchi di share di oltre il 12% – è presto spiegato proprio da questa formula: un’ibridazione dei generi che non ha risparmiato alcun prodotto del piccolo schermo, neanche l’informazione che si è fatta nel tempo sempre meno information e sempre più entertainment (rispetto alla logica del metà e metà racchiusa nell’espressione «infotainment»). Se c’erano una volta tribune politiche seriose e lunghe edizioni speciali dei telegiornali che con un tono un po’ ingessato e spesso parlando il politichese seguivano le notti elettorali, la maratona Mentana è oggi l’essenza di una politica che si è fatta pop. Il linguaggio utilizzato è volutamente semplice, le espressioni attinte dal registro quotidiano, i toni sempre leggeri e a tratti canzonatori – della classe politica, del sistema mediatico ma mai dello spettatore – tanto che, come spiega la sociologa Sara Bentivegna a “Lettera43”, quello che ne viene fuori è «quasi una sit-com». Della situation comedy la maratona Mentana ha la ripetitività delle situazioni, la presenza di ospiti fissi e ben amati dal pubblico, un canovaccio a ben guardare sempre identico sulla base del quale vengono orchestrati i diversi momenti della trasmissione, persino gli imprevisti, i collegamenti saltati e i problemi tecnici, le incursioni in studio e i calcolati retroscena a suon di pizza che svelano che, sì, anche il Direttore ha ogni tanto bisogno di nutrirsi.

La personalizzazione è del resto l’altro tratto che i lunghi speciali di Mentana, come anche le edizioni ordinarie del suo telegiornale a ben vedere, hanno in comune con i programmi della televisione più commerciale e con la politica di questi tempi: non hanno l’apparenza di un one man show, poiché numerosi altri beniamini del pubblico di La7 – da Marco Damilano e Tommaso Labate al fido Paolo Celata, protagonista di diversi siparietti con il suo Direttore – frequentano la trasmissione, ma lo fanno sempre nel ruolo ben definito di aiutanti del protagonista. Il risultato è un pubblico di affezionati e fedelissimi che fa contenti gli editori, ma che suggerisce anche qualcosa di più. Con buona pace dei teorici della disintermediazione politica – resa possibile, tra l’altro, dagli ambienti digitali e dalle possibilità che la comunicazione politica online offre a candidati e leader di rivolgersi direttamente al proprio potenziale elettorato – tra il palazzo e il pubblico, tra gli affari del transatlantico e la vita di tutti i giorni, tra il politichese e il linguaggio di tutti c’è ancora bisogno di intermediari. Ed è un ruolo, questo di mediatore, da cui il giornalismo potrebbe ripartire per rispondere alla crisi di credibilità che starebbe vivendo da anni.

Sono solo io a credere che non stiamo assistendo a uno spettacolo edificante, comunque vada a finire? Sono convinto, e… Pubblicato da Enrico Mentana su Lunedì 26 agosto 2019 Tanto più che, stando a dei dati raccolti da “Prima Comunicazione” e Reputation Science, proprio Mentana si è rivelato tra i personaggi politicamente più influenti durante la crisi di governo di agosto 2019: suo è un post su Facebook da oltre 85mila like e condiviso da oltre 16mila persone di commento allo «spettacolo poco edificante» che la politica italiana stava dando in quei giorni e soprattutto, come mostrano altri dati elaborati da DataMediaHub, suoi sono i post con sentiment e mood più positivi.Tra i tanti contenuti social generati, durante l’ultima crisi di governo, da politici, giornalisti e altre figure pubbliche, i post di Mentana si sono rivelati quelli con sentiment più positivo e in grado di generare emozioni come gioia e sorpresa. Fonte: DataMediaHub Tutto il lato social del “fenomeno” Mentana Mentre la reputazione di Salvini è in calo sui social – e non solo – e le dichiarazioni e le smentite dei diversi leader politici si rincorrono minuto dopo minuto, insomma, c’è un pubblico affezionato di Mentana che chiede a gran voce sui social che il Direttore torni a guidarli nel cercare di capire cosa stia succedendo.

Ancora secondo DataMediaHub, da inizio agosto ai primi di settembre gli account verificati di Enrico Mentana sono stati menzionati sulle diverse piattaforme social oltre 59mila volte, hanno ingaggiato quasi 370mila utenti unici e generato più di 200 miliardi di impression. Sono numeri che parlano di come gli speciali del tg di Mentana siano riusciti nella sfida dell’orizzontalità a conquistare pubblici diversi e non solo anagraficamente e a vivere su più piattaforme differenti. Se ancora qualcuno avesse qualche dubbio sul fatto che la maratona Mentana sia anche – e forse soprattutto – un fenomeno social, basta guardare ai volumi di traffico che l’ hashtag ufficiale (#maratonamentana) genera sulle principali piattaforme social e all’alta probabilità che a ogni messa in onda finisca tra i trend topic del momento.

Come Sanremo o le attesissime finali dei talent, insomma, quando non ci si organizza in veri e propri gruppi di ascolto, gli speciali di Mentana sono un’ottima occasione almeno per fare second screen e ritrovarsi a commentare online con altri fedelissimi la mise del Direttore, le comparsate di ospiti e commentatori, oltre che certamente le notizie politiche del giorno, ancora una volta in un’ibridazione di stili, interessi, linguaggi. Quando non sai più che giorno è ma la chat ti ricorda che è dal 12 agosto che.. #maratonamentana anche oggi alle 14.00 pic.twitter.com/EwoJ3rpr9H — Gaia Tortora (@gaiatortora) September 4, 2019 È così che spopolano meme che hanno per protagonista il Direttore, i suoi vezzi linguistici, alcuni momenti topici della Maratona Mentana e via di questo passo. Parte del “divertimento” di chi segue la maratona Mentana è commentarla sui social con altri fedelissimi di La7 o creare meme divertenti e virali.

In non pochi hanno creato gruppi e pagine Facebook – dai Maratoneti di Mentana a Mentana Blasta lagggente o Enrico Mentana è un grande giornalista ma non ha mai preso la patente – in cui l’affetto a tratti smodato dei fan si mischia alla giusta dose di autoironia. Ed è lo stesso giornalista, dai suoi canali ufficiali, a non prendersi mai troppo sul serio, pur riuscendo nel tentativo di fare la dose che serve di personal branding , quando posta l’ultima foto dal mare prima di interrompere le ferie per seguire la crisi di governo o quando attinge all’immaginario di tutti per commentare i fatti del giorno, anche quando è un immaginario fatto di foto dal Papeete Beach o di adagi sentiti e risentiti. Come a dire che, se pop è la politica, pop non possono che farsi anche i suoi interlocutori. © RIPRODUZIONE RISERVATA E’ vietata la ripubblicazione integrale dei contenuti

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