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LinkedIn Stories chiudono: quando e perché
Le LinkedIn Stories chiudono entro la fine di settembre 2021: a darne notizia è la compagnia con un articolo su Pulse di Liz Li, responsabile di prodotto di casa LinkedIn.
Perché le LinkedIn Stories chiudono, tra ragioni ufficiali e cronache di un insuccesso annunciato
La ragione ufficiale sembra avere a che vedere con l’essersi accorti in questi mesi che gli utenti LinkedIn non amano i contenuti effimeri, come invece quelli di altre piattaforme. I video si sarebbero rivelati per chi frequenta LinkedIn un ottimo modo di raccontare la propria storia professionale in maniera personalizzata o di mostrare “in atto” la propria expertise, ma come scrivono dalla piattaforma proprio per questo gli utenti LinkedIn vorrebbero qualcosa di più permanente, capace di restare e che sia facilmente recuperabile sui propri profili. Così, le LinkedIn Stories chiudono o almeno smettono di avere la forma di contenuti che durano solo 24 ore per come siamo abituati a pensare al format Storie fin dai tempi del boom di Snapchat.
Se nell’annuncio ufficiale si legge tra le righe la consapevolezza, al momento del lancio delle Storie su LinkedIn, di aver sbagliato a pensare che dei contenuti video solo temporanei avrebbero potuto incentivare la partecipazione e il coinvolgimento sulla piattaforma, la stampa di settore non ha remore a vedere nella notizia secondo cui le LinkedIn Stories chiudono il segno di un chiaro insuccesso di pubblico.
Sempre molto pochi sono stati in questi mesi gli utenti e le pagine che hanno condiviso Storie su LinkedIn tanto che, come racconta SocialMediaToday, non di rado dalla piattaforma si sono ritrovati a pubblicare Storie realizzate dal proprio team[1] in cui veniva spiegato come usare le LinkedIn Stories in maniera efficace o erano intervistati esperti dei più vari settori pur di riempire di tondini che segnalano la presenza di nuovi contenuti la barra delle Storie in cima al feed degli utenti.
La chiusura delle Storie su LinkedIn (e dei Fleet di Twitter) segna la fine dell’era delle Storie?
Con ogni probabilità contenuti informali, giocosi, effimeri e con una vita di appena ventiquattro ore erano poco in target con il pubblico di LinkedIn e con il tipo di user experience che ci si aspetta su LinkedIn, così come poco in target erano con il tipo di esperienza social ricercata su Twitter.
Il paragone non è casuale: la notizia della chiusura delle Storie su LinkedIn arriva poco distante, infatti, da quella della chiusura di Fleet, la funzione che permetteva di pubblicare su Twitter contenuti temporanei. È di nuovo questa coincidenza temporale che – come quando l’exploit dei contenuti dalla durata di ventiquattro ore portò a interrogarsi sulle ragioni del successo delle Stories – porta a chiedersi se sia già finita l’era delle Storie. La risposta più realistica è che altrove, su Instagram soprattutto, Storie e contenuti temporanei non hanno mai perso di appeal o visto calare i propri numeri.
Altrettanto vero è che, su Twitter per esempio, rinunciare alle Storie sta significando poter dedicare più spazio e più energie a Spaces, con dirette audio a pagamento e per cui è previsto un biglietto tra le altre novità: ormai noti sono i piani anche di LinkedIn di investire in funzioni per le dirette e le stanze audio “alla Clubhouse” ed è probabile che rinunciare al formato Storie sarà un modo per puntare tutto sulla voce, tra i social media trend più difficili da ignorare al momento.
Che ne sarà dei video su LinkedIn? Un’esperienza video «più integrata» ora che le LinkedIn Stories chiudono
Nell’annunciare che le LinkedIn Stories chiudono, però, dalla piattaforma raccontano di non voler rinunciare completamente ai video.
«Il format delle Storie si evolverà in un’esperienza video reimmaginata all’interno di Linkedin, che sia più ricca e più colloquiale. Vogliamo utilizzare il mix di media e i tool creativi della Storie in modo più consistente sulla nostra piattaforma, mentre lavoriamo a integrarli in maniera più forte nella [costruzione della] tua identità professionale», scrivono infatti da LinkedIn, ma senza fornire ulteriori dettagli sul futuro dei contenuti video su LinkedIn.
Futuro su cui, sono d’accordo gli analisti di settore, potrà incidere soprattutto il fatto che LinkedIn ha da poco acquisito Jumprope[2], un’app video molto utilizzata fin qui soprattutto per creare tutorial, guide e contenuti del tipo “how-to”: con ogni probabilità la piattaforma virerà su contenuti video più professionali anche nell’aspetto e nell’estetica, ma non per questo meno creativi, che gli utenti possano sfruttare per raccontare le proprie skill, presentare i propri case study o fare personal branding su LinkedIn.