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Firmato il più grande accordo commerciale del Mondo

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Firmato il più grande accordo commerciale del Mondo

La notizia è di quelle che possono cambiare radicalmente la storia del Mondo nei prossimi anni e, forse, anche la storia di ciascuno di noi. Arriva direttamente da Bloomberg, ecco cosa scrivono da Londra.“Le nazioni dell’Asia del Pacifico, tra cui Cina, Giappone e Corea del Sud, hanno firmato il più grande accordo di libero scambio regionale del mondo, che comprende quasi un terzo della popolazione mondiale e del prodotto interno lordo.Gli alti funzionari di 15 nazioni che includono anche l’Australia, la Nuova Zelanda e i 10 membri dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico hanno firmato il Regional Comprehensive Economic Partnership, o RCEP , dopo quasi un decennio di preparativi,  l’ultimo giorno del 37 ° Asean, Vertice ospitato virtualmente dal Vietnam.  L‘accordo contribuirà a “sviluppare le catene di approvvigionamento che sono state interrotte a causa della pandemia, nonché a sostenere la ripresa economica”.Un minimo di sei paesi Asean in aggiunta a tre partner non Asean devono ratificare l’accordo RCEP affinché entri in vigore, ha detto ai giornalisti Chan Chun Sing, ministro del Commercio e dell’Industria di Singapore dopo la firma. Singapore prevede di approvare l’accordo “nei prossimi mesi”, ha dichiarato.

I sostenitori del patto commerciale, che copre 2,2 miliardi di persone con un PIL combinato di 26,2 trilioni di dollari, hanno affermato che rafforzerà le economie indebolite dalla pandemia riducendo le tariffe, rafforzando le catene di approvvigionamento con regole di origine comuni e codificando nuove regole di commercio elettronico.

Cosa prevede il nuovo accordo commerciale

Tra i vantaggi del nuovo accordo commerciale figurano un’eliminazione tariffaria di almeno il 92% sui beni scambiati tra i paesi partecipanti, nonché disposizioni più forti per affrontare misure non tariffarie e miglioramenti in aree come la protezione dei dati personali e dei consumatori online, la trasparenza e il trading, secondo una dichiarazione rilasciata domenica dal Ministero del Commercio e dell’Industria di Singapore.Comprende anche procedure doganali semplificate mentre almeno il 65% dei settori dei servizi sarà completamente aperto con maggiori limiti di partecipazione straniera.
I negoziatori hanno spinto l’accordo oltre il traguardo dopo che l’India ha sorpreso i partecipanti alla fine dell’anno scorso abbandonando l’accordo. Il primo ministro Narendra Modi ha evidenziato le preoccupazioni su come l’RCEP avrebbe influenzato le condizioni di vita degli indiani, in particolare i più vulnerabili. L’India, tuttavia, potrà nuovamente aderire al patto commerciale.
“La clausola che consente all’India di aderire in un secondo momento è simbolica e mostra il desiderio della Cina di costruire ponti economici con la terza economia della regione”, ha affermato Shaun Roache, capo economista dell’Asia del Pacifico presso S&P Global Ratings.
La sfida si sposterà ora sul presidente eletto Joe Biden se, come previsto, sarà ufficialmente nominato vincitore delle elezioni del 3 novembre.
Le nazioni che fanno parte del trattato vedono avvicinarsi la ripresa economica dalla pandemia globale.
Gli agricoltori e le imprese australiane hanno modo di avere “migliori opportunità di esportazione” nell’ambito del patto RCEP, ha dichiarato domenica il suo governo. Ci sono maggiori certezze di investimento per le aziende e guadagni per i fornitori australiani nei settori dei servizi finanziari, dell’istruzione, della salute e dell’ingegneria, ha affermato il  governo australiano.
Anche il Giappone sta puntando sul fatto che il patto diventi un catalizzatore per la sua economia post-coronavirus, ha detto ai giornalisti il ​​ministro del commercio giapponese Hiroshi Kajiyama.
Una rivoluzione, una vera rivoluzione che cambia le regole degli equilibri internazionali ed accelera la crescita di zone del Mondo che sono già fuori dalla Pandemia ed in vantaggio nelle azioni commerciali rispetto ad Europa e Stati Uniti.

Secondo Michele Geraci, professor of practices in Economic Policies alla Nottingham University a Ningbo e adjunct professor alla New York University a Shanghai “Paesi diversi, ed anche rivali politicamente e commercialmente tra loro trovano il coraggio di capire che il benessere comune supera le divergenze passate. La presenza di Cina, Giappone e Corea (rivali storici), ma anche di Australia con cui la Cina ha avuto turbolenze in un unico accordo, è sensazionale e cambierà gli equilibri mondiali del commercio”.“Per l’Italia è una buona notizia, certamente non dobbiamo essere immobili e il nostro Governo deve stimolare e favorire i rapporti commerciali – prosegue Geraci – visto che il nostro export totale è di 43 miliardi di dollari in questi 15 Paesi. Abbiamo una forte crescita in Giappone (13%) con cui abbiamo firmato accordi di libero scambio già in vigore dallo scorso anno che sta producendo i suoi primi frutti. Il Vietnam è ancora problematico nonostante abbiamo altri accordi, il nostro Pese deve essere dinamico e non dormiente, questa nuova alleanza può permetterci di penetrare più facilmente gli altri mercati dell’area asiatica”.Per Geraci  poi “geopoliticamente questo sensazionale accordo commerciale è una vittoria per la Cina e l’Asia Pacifico. Si nota chiaramente che, l’occidente è necessario, ma questi territori asiatici possono procedere in autonomia, questo sarà il tema dei prossimi 5 anni, ed il significato della ‘Dual Circulation’ di cui parla Xi. L’accordo di oggi è la prima pietra di questo Dual Circulation. A breve si aggregherà anche l’India”.


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