Connect with us

Trump vuole abbattere il dollaro forte e detta la linea alla Fed

Trump vuole abbattere il dollaro forte e detta la linea alla Fed

NOTIZIE FINANZIARIE

Trump vuole abbattere il dollaro forte e detta la linea alla Fed

Dopo la netta svalutazione dello yuan cinese in risposta alle pressioni dei dazi Usa, il presidente Trump ha apertamente dichiarato che il dollaro forte non è positivo per il Paese – e che sta alla Federal Reserve intervenire. Da inizio anno il dollaro si è rafforzato del 2,3% circa rispetto all’euro e del 2,4% rispetto allo yuan.

“Con sostanziali tagli della Fed (non c’è inflazione) e nessun restringimento quantitativo, il dollaro consentirà alle nostre società di vincere contro qualsiasi concorrenza”, ha twittato il presidente americano, “si potrebbe pensare che io sia soddisfatto del nostro dollaro molto forte, ma non lo sono! L’elevato tasso d’interesse della Fed, in rapporto a quello degli altri Paesi, sta mantenendo il dollaro caro, rendendo più difficile [esportare] per i nostri grandi nomi del manifatturiero come Caterpillar, Boeing…“.

As your President, one would think that I would be thrilled with our very strong dollar. I am not! The Fed’s high interest rate level, in comparison to other countries, is keeping the dollar high, making it more difficult for our great manufacturers like Caterpillar, Boeing,…..

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) August 8, 2019

In conclusione della serie di tweet, l’ultimo affondo di Trump sulla Fed: come compagnie “nel mondo nessuno ci avvicina, ma sfortunatamente lo stesso non può essere detto sulla nostra Federal Reserve”, ha scritto, “hanno sbagliato ad ogni passo fatto sulla strada e comunque stiamo ancora vincendo. Si può immaginare cosa sarebbe successo se avessero agito nel modo giusto?”.

In giornata la Banca Popolare Cinese ha fissato il cambio medio dello yuan a 7,0039 per dollaro, con la possibilità di fluttare fino al 2% in più o in meno rispetto a tale livello: si tratta del punto medio più debole dal 21 aprile 2008, ma è pur sempre un livello meno aggressivo rispetto a quello di una vera e propria guerra valutaria.

Source link

Continue Reading
You may also like...
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

More in NOTIZIE FINANZIARIE

To Top
error: Content is protected !!