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Mazziero Research: debito pubblico tocca nuovi record

Dalla Nadef alla legge di bilancio 2020: le prossime scadenze economiche del governo

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Mazziero Research: debito pubblico tocca nuovi record

Il debito pubblico italiano ha proseguito la sua traiettoria di crescita nei primi sette mesi del 2019; considerando le magre previsioni sull’andamento del Pil (che secondo Bankitalia si fermerà al +0,1% quest’anno) è probabile che il rapporto fra le due grandezze sia destinato a peggiorare. Ad elaborare una serie di dati puntuali sull’andamento del debito è l’ultimo osservatorio trimestrale di Mazziero research, che ricorda come, nei 16 mesi che portano al luglio 2019, il debito pubblico italiano sia lievitato di ulteriori 100 miliardi. (nel grafico in basso l’andamento del debito pubblico e le previsioni di Mazziero Research sul suo andamento futuro).

 
“Il debito pubblico non accenna a diminuire e, come previsto, ha superato la soglia dei 2.400 miliardi segnando un nuovo record assoluto: in soli sedici mesi è passato da 2.310 a 2.410 miliardi”, si legge nelle conclusioni dell’Osservaotrio, “con tale aumento in termini assoluti, in presenza di un Pil che non cresce e di un’inflazione in calo è abbastanza probabile che anche i rapporti debito/Pil e deficit/Pil andranno a crescere”.
Per quanto riguarda l’anno in corso, Mazziero fa notare come il saldo di entrate e uscite nei primi 7 mesi del 2019 sia stato negativo per 63,7 miliardi con un peggioramento di ben 24,5 miliardi rispetto allo sbilanciamento di entrate e uscite nello stesso periodo del 2018.Quest’ultimo andamento è giustificato da un aumento delle uscite (+3,7 miliardi) ben superiore all’aumento registrato dalle entrate fiscali (+239 milioni). Il saldo negativo è stato dei 3,5 miliardi di euro, in media, ogni mese da gennaio a luglio. Nei primi sette mesi del 2019 l’aumento del debito è stato di 88 miliardi.
La spesa per interessi, se non altro, ha potuto approfittare della riduzione dei tassi d’interesse nel 2019. Da gennaio “il rendimento del Btp decennale è passato dal 3 a meno dell’1%, con un calo di oltre 2 punti percentuali… una riduzione di tale entità, qualora si mantenga, potrebbe determinare un risparmio nella spesa per interessi di circa 8 miliardi l’anno”.
Allargando lo sguardo dal 2000 a oggi, il quadro resta piuttosto fosco: in termini assoluti il debito pubblico italiano è cresciuto dell’85,3% e (fra 2000 e 2018) di 27,4 punti percentuali in rapporto al Pil.


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