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I 7 motivi (errati) che frenano il ricorso a un consulente

I 7 motivi (errati) che frenano il ricorso a un consulente

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I 7 motivi (errati) che frenano il ricorso a un consulente


28 Agosto 2019, di Alberto Battaglia

Agire attivamente per mettere a frutto i propri risparmi è un impegno che viene spesso rimandato. Dedicarsi a questa attività può essere troppo complicato o, semplicemente ritenuto troppo noioso. Per questo rivolgersi a un consulente finanziario esperto dovrebbe essere, per la maggioranza dei risparmiatori, la logica conseguenza. Eppure, scrive Eric Jordaan, financial planner certificato e direttore di Crue Invest, varie ragioni frenano gli investitori dal cercare un sostegno qualificato. Spesso sono eventi traumatici a giustificare il “grande passo”. Ecco le sette convinzioni che secondo Jordaan ostacolano il contatto fra risparmiatore e consulente.

  1. Posso farcela da solo. “Il settore dei servizi finanziari è cresciuto negli ultimi due decenni, rendendolo un campo complesso da esplorare da soli”, afferma Jordaan. Anche se si dispone di buone conoscenze in materia finanziaria, magari acquisite durante gli anni degli studi, “un consulente finanziario svolge un ruolo fondamentale nell’aiutare i clienti a mantenere la calma quando i mercati sono in subbuglio e a fornire una pietra di paragone di fronte a decisioni finanziarie potenzialmente emotive”. Farcela da soli non è impossibile, ma la consulenza, afferma Jordaan, “renderà la vita molto più facile”.
  2. Sono troppo occupato. Questa è scusa molto frequente: “una persistente negligenza del tuo benessere finanziario può avere effetti di vasta portata sul tuo futuro finanziario… se pensi di dover di risolvere i tuoi affari finanziari ad un certo punto, quel momento potrebbe anche essere adesso”.
  3. Non ho abbastanza soldi. Influenzati da questo luogo comune, molti risparmiatori si rivolgono alla consulenza finanziaria solo al momento della pensione. E’ un’occasione persa: “La ricerca di una consulenza finanziaria all’inizio della tua carriera ti consentirà di massimizzare l’efficienza fiscale nelle prime fasi, contenere commissioni di investimento, investire negli strumenti appropriati”.
  4. E’ troppo presto per risparmiare in vista della pensione. “Indipendentemente dai tuoi obiettivi di pensionamento, sempre che tu abbia voglia di andare in pensione, iniziare presto il tuo viaggio nel mondo dell’investimento ti fornirà un regalo meraviglioso: poter scegliere”, afferma Jordaan.
  5. Non posso permettermi un consulente. “Le modalità di pagamento della consulenza sono più di una “ed è ragionevole cercarne una adatta alle proprie esigenze”, sostiene Jordaan. “Alcuni consulenti chiedono una tariffa mensile fissa, alcuni applicano una percentuale sulle attività gestite, mentre altri applicano una combinazione di entrambe le forme di pagamento”.
  6. Sto per ereditare. Aspettare l’eredità è un rischio, date le incognite ad essa collegate, longevità, dinamiche famigliari ed altro ancora. “In assenza di garanzie riguardanti le dimensioni, i tempi e la natura della vostra eredità, sarebbe saggio mettere in atto il proprio piano pensionistico”.
  7. Non voglio andare in pensione. In questo caso è impossibile prevedere se le circostanze, in primis quelle legate alla salute, saranno favorevoli a un prolungato impegno lavorativo. Andare in pensione potrebbe non essere una scelta ed è meglio agire con prudenza.

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